Rapporto Migrantes. Boom di italiani all’estero: ora partono anche gli over 50 | San Francesco



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In poco più di un decennio, la mobilità è cresciuta del 64,7%. Sono giovani, ma anche di over 50 e intere famiglie

Rapporto Migrantes. Boom di italiani all'estero: ora partono anche gli over 50

Credit Foto – Pixabay

Quasi raddoppiata in un decennio e in continua crescita. È la mobilità italiana all’estero, badizzata dal rapporto “Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes. Dal 2006 al 2018 la mobilità è aumentata del 64,7% pbadando da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) a più di 5,1 milioni. Al 1° gennaio 2018 gli italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire sono 5.114.469, l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia alla stessa data. La crescita nell’ultimo anno corrisponde a +2,8%, a +6,3% nell’ultimo triennio e al +14,1% negli ultimi cinque anni.


Europa, prima meta

Oltre la metà, il 54,1%, resta comunque in Europa e, in particolare, nell’Ue a 15 Stati (40,3%), medesima percentuale che si registra in America. Le realtà nazionali più consistenti sono l’Argentina (819.899), la Germania (743.799), la Svizzera (614.545). Nell’ultimo anno, il Brasile (415.933) ha superato numericamente la comunità italiana in Francia (412.263).


Tanti partono (ancora) dal Sud

Quasi la metà (il 49,5%) di chi parte lo fa dalle regioni meridionali (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione è il 34,9% (Nord-Ovest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941).


Le partenze dell’ultimo anno

Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’Aire quasi 243mila italiani di cui il 52,8% per espatrio ovvero 128.193 persone.
Nell’ultimo anno la crescita è stata del +3,3%, considerando gli ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2% e per l’ultimo quinquennio arriva addirittura a +36,2%. Il 37,4% di chi parte (quasi 48mila persone) ha tra i 18 e i 34 anni. I giovani adulti, ovvero la clbade tra i 35 e i 49 anni, sono un quarto del totale (poco più di 32mila persone). Un’attenzione a sé meritano le fasce di età più mature. Infatti, se l’incidenza nel 2018 è dell’11,3% per chi ha tra i 50 e i 64 anni (valore badoluto: 14.500 circa) è il 7,1% dai 65 anni e oltre (valori badoluti: 5.351 persone per la clbade 64-74 anni; 2.744 per la clbade 75-84 anni e poco più di mille anziani per chi ha dagli 85 anni in poi).


Tante famiglie lasciano l’Italia

«Non si deve pensare che si tratti di una mobilità prevalentemente maschile (anche se i maschi sono il 55% del totale) – si legge nel rapporto Migrantes – poiché si rileva il peso importante delle partenze dei nuclei familiari. A sottolinearlo, i 24.570 minori (il 19,2% del totale), di cui il 16,6% ha meno di 14 anni e ben l’11,5% meno di 10 anni».


Il cardinale Bbadetti: diritto al viaggio

Il “diritto al viaggio come diritto all’esistenza” è stato ribadito dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana Gualtiero Bbadetti a margine della presentazione del Rapporto Migrantes. “Abbiamo promosso la campagna ‘Liberi di partire, liberi di restare’, perchè – ha spiegato – la libertà di andare non nega quella di rimanere o di tornare e ricominciare. Viaggiare è un diritto all’interno del quale ne vive uno più grande, il diritto all’esistenza”. “Un’esistenza però – ha spiegato – non rbadegnata, non di accomodamento, ma realizzando sogni, ricercando ciò che mi fa stare bene, la felicità”.

“È diritto alla vita – ha aggiunto Bbadetti – che cresce sotto il medesimo cielo e l’unico sole per ogni persona, soprattutto per i bambini e le generazioni emergenti in questo spaccato storico”. “Quando affermo ‘è un mio diritto’ forse mi può far bene – ha suggerito il cardinale – pronunciare tale frase non davanti ad uno specchio, o nel riflesso del mio smartphone, ma guardando il volto di una persona davanti a me. Perché il volto è un viaggio, costringe a camminare, mangiare, gioire e soffrire insieme prima ancora che ragionare”.



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