Ravenna, Cmc in affanno per mancati incassi. “Gestiremo la crisi con Mediobanca”



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Ravenna, Cmc in affanno per mancati incbadi. “Gestiremo la crisi con Mediobanca” (Zani)

Ravenna, 1 novembre 2018 – La buona notizia arriva nel tardo pomeriggio, al termine di una nuova giornata nervosa per la Cmc in pieno stress finanziario per via di quei 108 milioni di incbadi slittati che hanno fatto crollare di circa un terzo le quotazioni di due bond da 325 e 250 milioni di euro, allarmando contemporaneamente le banche creditrici. Il 29 e 30 ottobre l’Anas ha liquidato tutti i crediti di Cmc pendenti sui lavori in corso, con il pagamento di circa 50,6 milioni di euro. «Il pagamento – spiega Anas – è stato effettuato applicando tutte le flessibilità concesse dalla normativa vigente e prestando attenzione alla tutela, per quanto possibile, anche degli affidatari e dei dipendenti dell’impresa stessa. E’ al momento in fase di valutazione anche l’eventuale risoluzione anticipata di due contenziosi giudiziari pregressi».

Il pagamento dell’Anas fa tirare un sospiro di sollievo al quarto gruppo italiano delle costruzioni che in giornata aveva lavorato alla messa a punto del team incaricato di gestire la crisi finanziaria. Parallelamente Legacoop continuava a creare la rete protettiva attorno al colosso cooperativo ravennate: «Come Legacoop – è trapelato ieri sera dalla sede bolognese – siamo impegnati ad affrontare la tempesta finanziaria accanto a Cmc. Siamo a disposizione della cooperativa di Ravenna così come lo siamo di ogni altra singola cooperativa». La crisi della Cmc è la stessa che sta colpendo altri colossi italiani del settore: situazione debitoria in peggioramento, a fronte di un portafoglio ordini in crescita. I 108 milioni da incbadare (oggi scesi a circa 58) hanno appesantito la posizione finanziaria netta rettificata della società fino a 825 milioni di euro dai 670 milioni di fine 2017. Di contro il portafoglio ordini è aumentato notevolmente negli ultimi due anni, con 1,6 miliardi di nuove commesse nel 2017 e 1,34 miliardi nei primi sei mesi di quest’anno.

Complessivamente il portafoglio è salito dai 3,4 miliardi del 2016, ai 4,6 di giugno 2018. E mentre le commesse stabilivano un record, i ricavi del primo semestre 2018 si attestavano a quota 514,3 milioni, in calo rispetto ai 549,6 dello stesso periodo dell’anno precedente e l’utile crollava da 3,8 milioni a 649 mila euro. Davanti a questa difficilissima situazione, Cmc ieri ha messo a punto il team per il contrattacco. La cooperativa di costruzione ha spiegato che «Cmc, con il coordinamento del dott. Domenico Trombone, ha avviato rapporti con Mediobanca, quale advisor finanziario, e con lo studio del prof. Andrea Zoppini, per la parte legale, al fine di intraprendere tutti gli approfondimenti necessari a gestire la contingente situazione di tensione finanziaria, peraltro caratteristica di tutto il comparto di mercato in cui la cooperativa opera». Un tris di prim’ordine. Mediobanca è arcinota, ma anche il commercialista modenese Tambone e l’avvocato romano Andrea Zoppini sono professionisti di fama. Tambone è presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni, ha avuto incarichi in Unipol e un pbadato di presidente di Carimonte holding. Zoppini, un big del diritto societario, difende Tim nella guerra Vivendi-Elliot per la conquista del cda di Telecom.

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