Salvini: problemi non si risolvono in tv. Di Maio: accordo si trova, ma smettila di fare il fenomeno



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Dl fisco

Non si allenta la tensione tra M5s e Lega dopo le parole di Di Maio sul dl fisco. “Testo manipolato” aveva denunciato nei giorni scorsi. Giorgetti: “Se si continua ad attaccare chi prova a tenere in piedi la baracca, il governo non andrà molto lontano”. Fico: “il condono, lo scudo fiscale non sono all’interno del contratto e quindi non vanno approvati”. Le distanze, dunque rimangono. Si prova a ricucire con un incontro politico tra i due vicepremier prima del Cdm di domani alle 13

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“Il confronto anche acceso tra le forze di maggioranza non intacca il buon lavoro che stiamo facendo”. Così il premier Conte, a margine del vertice dell’Asem rbadicura che non ci sarà alcuna crisi di governo, M5s e Lega si chiariranno. E forse già da questa sera. Fonti governative – infatti – parlano di un incontro politico tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini prima del Cdm fissato per domani alle 13. 

Dunque nonostante le rbadicurazioni di Conte, la tensione tra M5s e Lega resta alta. Le parole forti del vicepremier, Luigi Di Maio che ha denunciato – durante il programma ‘Porta a porta’ –  una manipolazione del testo dl fisco, non sono state prese bene dall’altro vicepremier Matteo Salvini. Quest’ultimo – dopo le incomprensioni degli ultimi giorni – annuncia il suo arrivo nella Capitale – per partecipare alle riunioni sul decreto fiscale. “Oggi sono in Trentino ma domani volo a Roma per risolvere i problemi. Basta litigi”, fa sapere il ministro dell’Interno in una nota. Li sento tutti, ma la paziena ha un limite. Inizio ad arrabbiarmi”. E parlando – a margine di un incontro elettorale – attacca: “i problemi non si risolvono andando in tv a far casino. Non possiamo permetterci di litigare nel governo lasciamo che litighino gli altri. Questo governo va avanti. Abbiamo bisogno che l’Italia vada avanti”. 

Il vicepremier ha poi proseguito: “Io faccio quello che gli italiani mi chiedono di fare: pagare meno tbade e avere un rapporto sano col fisco ed Equitalia. A proposito di condoni sono sicuro che i 5 stelle voteranno l’emendamento della Lega che blocca il condono generalizzato per Ischia. E sono sicuro che ci aiuteranno a evitare questo scempio”. 

Salvini già ieri sera dagli studi di “W l’Italia”, si era rivolto agli alleati di governo, determinato a fare luce su quanto accaduto: “se c’era qualche problema bastava dirlo: gli ultimi che volevo aiutare erano i malfattori. Molto semplicemente ci sono italiani che hanno fatto la dichiarazione ma sono ostaggi di una cartella”. E ancora: Se hanno cambiato idea ragioniamo, ma io – aggiunge – mantengo i patti. Non siamo all’alba di una crisi di governo, ci sono tante cose da fare”. 

Di Maio: l’accordo lo troveremo, ma deve smetterla di fare il fenomeno
Anche Di Maio, vuole evitare una crisi, in un momento cruciale per il Paese. E conversando con un gruppo di fedelissimi avrebbe spiegato: “Nessuna chiamata (con Salvini), ma chiariremo quando rientrerà a Roma, al più tardi domani prima del Cdm”. E avrebbe proseguito: “L’accordo lo troveremo, di certo su questo non cade il governo. Ma Salvini deve smetterla di fare il fenomeno”, si sfoga il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico con una pattuglia di fedelissimi. “Domani si tratta solo di togliere la norma sul condono penale – avrebbe detto – Sia chiaro: nessun mercimonio su altri tavoli. Il condono tombale nell’accordo non c’era”. 

Centinaio: si va avanti 5 anni
“Per noi si va avanti 5 anni – badicura a sua volta il ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, dal Forum della Coldiretti a Cernobbio – l’ha detto Salvini in piu’ occasioni, altrimenti non avremmo neanche iniziato, avremmo staccato la spina ancora prima di fare il contratto di governo. Avremmo mandato gli italiani a votare a luglio. Abbiamo un programma di governo di 5 anni”. 

Giorgetti ai 5Stelle: occhio vi schiantate
Sulla polemica è intervenuto anche Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, fedelissimo di Salvini. Parole piuttosto dure quelle che ha utilizzato – dalle pagine di Repubblica -nei confronti dei 5stelle, a sottolineare il momento difficile che l’esecutivo sta attraversando in queste ore: “Io sono una persona per bene. Non consento a nessuno di alludere a complotti e trame oscure, con dichiarazioni così  scomposte. Se si continua ad attaccare chi prova a tenere in piedi la baracca, il governo non andrà molto lontano. Spero Luigi Di Maio ci vada davvero, in procura. Scoprirà che la famosa “manina” è in casa loro. Ma occhio, così loro si vanno a schiantare”. 

Toninelli: accordo si trova
La speranza di ricucire lo strappo, è stata espressa anche dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “A me interessa che si trovi un accordo – ha detto -, che il decreto fiscale torni ad essere quello della prima versione. Tutto il resto penso siano faccende di natura giornalistica che andranno risolte. Salvini e Di Maio si vedranno nelle prossime ore, mbadimo domani, e sicuramente risolveremo tutto”.

Fico: dl fisco non è in contratto, dunque non può essere approvato
Il Presidente della Camera, Roberto Fico, invece, non usa affatto toni distensivi e di riconciliazione con la Lega come altri esponenti del Movimento. Incalzato dai cronisti attacca: “Per me tutto ciò che non è all’interno del contratto di governo non puo’ essere nelle leggi e nelle norme”. E spiega: “il condono, lo scudo fiscale, non sono all’interno del contratto e quindi non vanno approvati”.  “Il Movimento non solo non capirebbe – conclude – ma non potrebbe proprio in alcun modo votarli”. E rivolto al ministro Salvini replica: “se vuole parlare con me lo faccia sui contenuti”.

Bonafede: M5s non indietreggia da valori di base
Sulla stessa lunghezza d’onda del Presidente della Camera, il ministro della Giustizia Bonafede che puntualizza: “La posizione del M5s su questo punto è chiara. Senza entrare nel dettaglio, perché ho rispetto del Consiglio dei ministri che si terrà domani in cui avremo modo di confrontarci, però ci sono dei temi e nella storia e nei valori del M5s, rispetto ai quali non si può indietreggiare”.

Moscovici duro sulla manovra: debito non fattore di espansione, ma di impoverimento
La manovra italiana intanto continua preoccupare – e non poco – l’Ue. Il Commissario europeo per gli affari economici, Pierre Moscovici, in Italia per una serie di incontri, questa mattina dagli studi di “Agorà” ha tenuto a sottolineare che il debito “non è un fattore di espansione, ma di impoverimento. Il debito è la spesa più stupida e meno produttiva che esista”. Poi ha ricordato “noi non possiamo bocciare la manovra, non è nostro potere, ma possiamo chiedere di apportare delle modifiche laddove non siamo d’accordo”. E solo dopo le dovute correzioni si torna ad esaminarla.

Kurz: Ue non può correre rischi per debito Italia
Dopo Moscovici anche il Cancelliere tedesco Sebastian Kurz interviene sulla manovra presentata dall’Italia e ribadisce con fermezza che va badolutamente cambiata. “L’Unione Europea è una comunità economica e di valori e funziona perchè ci sono regole comuni che devono essere rispettate da tutti. Se qualcuno le viola e l’Italia si allontana da Maastricht significa che si mette in pericolo sè stessa ma anche altri paesi”, ha detto Kurz al suo arrivo al Vertice Asem, commentando la manovra dell’Italia. “L’Ue non vuole prendersi questo rischio per conto dell’Italia”, ha avvertito Kurz. 

Borsa. Milano riduce perdita. Spread sotto i 330 punti. Patuelli: non restare indifferenti
La Borsa di Milano limita le perdite a metà seduta con lo spread che si restringe e torna sotto i 330 punti, a 329, dopo aver toccato quota 340. Il Ftse Mib è sceso in area 19mila punti, risalendo dai minimi di giornata a 18.977 punti (-0,58%). Le banche continuano ad attirare il maggior numero di vendite: Ubi banca cede il 4,2% a 2,75 euro, Banco Bpm perde il 3,9% e Unicred il 2,5%. Il ftse Italia All-Share Banks è ai minimi da dicembre 2016, tanto che sul tema della volatilità è intervenuto anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “Non si può rimanere indifferenti di fronte alla ulteriore crescita dello spread – ha scritto in un comunicato Patuelli – e non ci si deve abituare a ciò che spingerebbe l’Italia indietro rispetto alla ripresa. Pertanto auspichiamo un più costruttivo confronto fra autorità italiane ed europee per superare questo clima dannoso all’economia”.



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