“Spread è costato 1,5 miliardi nel 2018” – Repubblica.it



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MILANO – All’indomani della doccia fredda della Commissione europea sui conti italiani, con la netta correzione al ribbado delle previsioni economiche per il nostro Paese, parte in Parlamento il round di audizioni sulla Legge di Bilancio. Ad aprire le danze il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che ha difeso ancora una volta l’azione del governo spiegando che in questi giorni il governo è impegnato nella predisposizione di una risposta sugli aspetti ancora controversi” della manovra, una manovra “che il governo intende confermare nei suoi pilastri fondamentali”.
Il ministro rispondendo alle domande dei parlamentari ha anche escluso il ricorso a una patrimoniale: “E’ ovvio che non si farà la patrimoniale, sarebbe un’azione suicida”. “Non stiamo parlando di situazioni greche – ha aggiunto – gli aggiustamenti che possono essere fatti sono tanti e in modo molto più puntuale, senza implicare elementi di emergenza”.

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Categorico anche sulla possibilità di un intervento di correzione dei conti:  “Non ha senso discutere di una prospettiva che non c’è ancora”.  “Le manovre correttive si fanno se accade qualcosa”, ha aggiunto. Il ministro ha quindi escluso che sia allo studio un intervento a sostegno del sistema bancario: “Gli interventi sulle banche sono da scongiurare in tutti i modi”, ha detto sottolineando che ad ogni modo “non ci sono le condizioni” che rendano necessari interventi in favore degli istituti di credito.

Bankitalia: “Aumento spread è costato 1,5 miliardi nel 2018, 5 miliardi  nel 2019”

Bankitalia si è invece soffermata sui costi del rialzo del differenziale Btp/Bund. L’aumento dello spread ai livelli attuali,  ha detto il vice direttore generale Federico Signorini in audizione “è già costato 1,5 miliardi di interessi in più al contribuente negli ultimi sei mesi rispetto a quanto sarebbe maturato con i tbadi che i mercati si aspettavano ad aprile. Costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e 9 nel 2020, se i tbadi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”. Secondo Bankitalia gli obiettivi di crescita fissati dal governo sono “ambiziosi” mentre, ha messo in guardia, “una politica di bilancio espansiva, pur utile in fasi cicliche avverse, non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare”.

Signorini si è soffermato anche sull’intervento in programma in materia pensionistica. “l’importo di una pensione eventualmente anticipata dovrebbe essere aggiustato per tener conto del minore montante acquisito e del più lungo periodo atteso di erogazione della pensione. Non rispettando questo criterio, si rischierebbe di compromettere l’equilibrio di lungo periodo del sistema, aggravando l’onere a carico delle generazioni future”, ha detto. Critiche anche sul condono previsto nel decreto fiscale. Questo tipo di misure – ha detto Signorini – “potrebbero determinare disincentivi all’adempimento regolare degli obblighi tributari; andrebbero quindi considerate con molta attenzione”.

Tria: “Commissione riconosce effetto espansivo delle misure”

Secondo il ministro Tria il rallentamento dell’economia evidenziato dagli ultimi dati, “anche alla luce dell’incertezza internazionale, rafforza ulteriormente gli obiettivi della manovra, contrastare il rallentamento della crescita e fornire uno stimolo con gli investimenti pubblici”. Riferendosi alle diverse stime della Commissione Tria ha sottolineato come anche l’esecutivo Ue, malgrado stime di crescita differenti, riconosca che le misure introdotte nella Manovra siano destinate a migliorare lo stato di salute dell’economia. Le stime Ue, ha detto riferendosi al +1,2% ipotizzato nel 2019, “riconoscono evidentemente questo effetto espansivo” della manovra. In ogni caso, ha specificato Tria, le divergenze del governo non sono con il commissario agli affari economici Moscovici.  “Se polemica c’è, è prettamente tecnica, non politica, non mette in discussione il dialogo. Moscovici non c’entra niente. Le stime vengono fatte da organismi tecnici, che devono essere indipendenti. E’ inutile alzare i toni su questa cosa che ha una portata limitata”, ha detto. Nessun pbado indietro quindi sul livello di deficit fissato dal governo: “Il governo è stato autorizzato dal Parlamento a realizzare un deficit mbadimo del 2,4% e il Governo è impegnato a rispettare questo limite

Reddito di cittadinanza, nelle prossime settimane la norma

Quanto a una delle misure più attese, il reddito di cittadinanza per cui sono state per il momento solo messe da parte le coperture in Manovra, Tria ha spiegato che “nelle prossime settimane saranno predisposti” i pacchetti normativi per le misure contenute nella manovra quali il reddito di cittadinanza. Verranno quindi definiti “la platea e le modalità di erogazione, nel rispetto dei tetti di spesa fissati dalla manovra”

Centeno: “No dubbi sull’Italia nell’euro, mantenga gli impegni in manovra”

Il ministro ha incontrato poi il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, che parlando in conferenza stampa ha rivolto un appello al nostro Paese: “Non ho dubbi sull’impegno dell’Italia per l’euro e la crescita sostenibile. E’ essenziale che la legge di bilancio dimostri questi impegni”. Tria ha replicato che “Evitare  la procedura di infrazione
vorrebbe dire fare una manovra di restrizione fiscale violentissima, cioè andare a un deficit dello 0,8% che per un’economia in forte rallentamento sarebbe un suicidio”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al termine dell’incontro con il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno.
“Non credo che la commissione si aspetti una reazione di questo tipo anche se formalmente rispettosa delle regole di bilancio”

Argomenti:
manovra
Legge di bilancio
Protagonisti:
Giovanni Tria
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