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TRIESTE Il giorno dei due cortei è arrivato. Alcuni dei pullman che da tutta Italia portano a Trieste i militanti e i simpatizzanti di CasaPound sono già arrivati ieri in città. Gli altri lo faranno questa mattina.
Alle 15, è il caso di dirlo, scatterà il “coprifuoco” viste le stringenti misure di sicurezza adottate e il consiglio diffuso ieri dal Comune di Trieste che, fornendo alcune indicazioni per oggi, 3 novembre, ha specificato: «Evitare il centro città dalle 12 alle 20, se non avete stretta necessità».
Un’indicazione che ha fatto storcere il naso a più di qualche commerciante. Già da ieri pomeriggio sono stati introdotti i divieti di sosta e di fermata, che dureranno fino alle 20 di stasera, nelle zone che si sviluppano a ridosso dei percorsi dei due cortei.
Oggi dalle 12 e fino alla fine dei cortei, nelle vie toccate dalle due manifestazioni, scatterà l’obbligo di rimuovere i dehors e anche il divieto di transito. Le transenne che in queste ore verranno sistemate a delimitare i percorsi, sono state accatastate da ieri accanto ai punti “caldi” dei cortei.
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CasaPound, a quanti parteciperanno al suo corteo, ha dato appuntamento per il concentramento alle 14 in Largo Riborgo. La partenza è fissata per le 15 quando si muoverà per corso Italia verso via Imbriani. Pbadando per piazza San Giovanni proseguirà verso via Battisti che percorrerà fino all’incrocio con via Rossetti. Dopo un breve tratto di via Rossetti, imboccherà viale XX Settembre spingendosi fino a piazza Volontari Giuliani. A quel punto girerà su via Giulia e infine raggiungerà largo Giardino.
Contemporaneamente, sempre alle 15, il contro-corteo della rete antirazzista partirà da Campo San Giacomo per scendere verso il centro attraverso via San Giacomo in Monte e via del Bosco. Raggiungendo piazza Garibaldi, transiterà per via Oriani, poi Largo Barriera imboccando via Carducci e, pbadando davanti al Mercato coperto raggiungerà piazza Goldoni.
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Visto il clima creatosi in città e le misure di sicurezza adottate, molti commercianti terranno chiuso, altri hanno deciso di chiudere la porta, invece, solo durante il pbadaggio del corteo.
Intanto, già da ieri mattina, gli esercenti che hanno attività nelle vie attraversate dai cortei, hanno iniziato a smontare i dehors. Un lavoro impegnativo, soprattutto nella zona che si trova in fondo a viale XX Settembre e in quella di piazza Goldoni.
«Questa situazione è stata gestita malissimo, – sostiene Gabriel Glisic, titolare del “Twins” in piazza Goldoni – l’avviso dell’obbligo di rimuovere i dehors doveva arrivare qualche settimana fa e non a due giorni dal corteo. Ho chiesto informazioni e sono stato rimbalzato tra Prefettura, Comune e Questura. Non c’è stato alcun rispetto per il nostro lavoro».
L’esercente di piazza Goldoni fa notare anche un altro aspetto. «Mi meraviglia che abbiano pensato ai dehors e non abbiano vietato per questo pomeriggio di vendere bottiglie di vetro. Hanno comunque creato un clima di paura, è ovvio che per un senso di responsabilità nei confronti dei miei dipendenti, nel pomeriggio chiuderò il locale. Tra rimozione dei dehors e i mancati incbadi subirò un danno di circa 3 mila euro».
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Gli fa eco Enrico Scatigna, titolare del Bar Caffè Goldoni: «Sembra che a nessuno interessi dei danni provocati da queste decisioni, – sostiene – manifestare è una cosa, fare danni un’altra. A chi ha autorizzato questi cortei vorrei chiedere chi risarcirà eventuali danni».
Anche i commercianti non hanno gradito le modalità con le quali è stata gestita la situazione. «In un giorno di festa in una città con vocazione turistica, – sostiene Roberto Doriguzzi del comitato Trieste Centro – le stesse autorità hanno consigliato di evitare il centro storico. Ci chiediamo se le istituzioni si rendono conto delle perdite economiche che inevitabilmente ci arrecheranno. Rispettiamo il diritto di ognuno a manifestare nella misura in cui non venga leso il nostro diritto a lavorare».
Sul versante del turismo, chi gestisce strutture ricettive in città denuncia alcune complicazioni. «Dare indicazioni a chi arriva o soggiorna in città è un problema, – sottolinea Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi – per questo pomeriggio non sappiamo come spiegare loro che è meglio evitare il centro. Farli parcheggiare in prossimità di alcuni alberghi è un caos». –
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