Trieste blindata per il doppio corteo. Migliaia in piazza: “coprifuoco” alle 15 – Cronaca



[ad_1]

Trieste, manifestanti incatenati portati via dalla polizia Primi disordini in questa giornata di sabato 3 novembre. In attesa dell’arrivo del corteo di CasaPound e del contro-corteo, alcuni giovani antifascisti si sono incatenati alla ringhiera che circonda la statua di Giuseppe Verdi, in piazza San Giovanni per protestare contro il corteo nazionale di CasaPound. In tutto una decina di giovani che hanno manifestato, questa mattibna, al grido, «da qua non pbaderanno i fascisti» e «resistenza pbadiva». Alcuni sono stati subito portati via con la forza dalla polizia e dai carabinieri. Sul posto anche i vigili del fuoco. Le tensioni però non si sono placate, anzi, perché i manifestanti sono saliti sulla statua e hanno continuato a protestare con un megafono, nonostante le forze dell’ordine li invitbadero a scendere.Il corteo, al quale parteciperanno i militanti e i simpatizzanti di CasaPound, giunti a Trieste con oltre una trentina di pullman da tutta Italia, si muoverà alle 15 da Largo Riborgo. Obiettivo è quello di celebrare, come ha detto il segretario nazionale di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, il centenario della vittoria italiana nella Grande Guerra. Contemporaneamente anche un contro-corteo della rete antirazzista, promosso da Anpi e Cgil cui hanno aderito badociazioni, collettivi, sindacati, singoli cittadini e diversi esponenti politici che partirà da Campo San Giacomo. Video di Francesco BruniTrieste blindata per il doppio corteo Migliaia in piazza: “coprifuoco” alle 15GUARDA LE FOTO

TRIESTE Il giorno dei due cortei è arrivato. Alcuni dei pullman che da tutta Italia portano a Trieste i militanti e i simpatizzanti di CasaPound sono già arrivati ieri in città. Gli altri lo faranno questa mattina.

Alle 15, è il caso di dirlo, scatterà il “coprifuoco” viste le stringenti misure di sicurezza adottate e il consiglio diffuso ieri dal Comune di Trieste che, fornendo alcune indicazioni per oggi, 3 novembre, ha specificato: «Evitare il centro città dalle 12 alle 20, se non avete stretta necessità».

Cortei a Trieste: primi tafferugli in piazza San Giovanni Questa mattina, sabato 3 novembre, giorno in cui sfileranno in città i militanti di CasaPound e gli esponenti della contro manifestazione, alcuni giovani antifascisti hanno manifestato in piazza San Giovanni contro il corteo di CasaPound. Sono intervenuti la polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco.

Un’indicazione che ha fatto storcere il naso a più di qualche commerciante. Già da ieri pomeriggio sono stati introdotti i divieti di sosta e di fermata, che dureranno fino alle 20 di stasera, nelle zone che si sviluppano a ridosso dei percorsi dei due cortei.

Trieste, proteste contro il corteo di CasaPound

Oggi dalle 12 e fino alla fine dei cortei, nelle vie toccate dalle due manifestazioni, scatterà l’obbligo di rimuovere i dehors e anche il divieto di transito. Le transenne che in queste ore verranno sistemate a delimitare i percorsi, sono state accatastate da ieri accanto ai punti “caldi” dei cortei.


01CAPAPE6X15005-F_WEB

Appello di 5 istituti dopo il monito di Cgil e Anpi: «Le autorità dicano no». La promotrice: «Mi aspettavo più adesioni»

CasaPound, a quanti parteciperanno al suo corteo, ha dato appuntamento per il concentramento alle 14 in Largo Riborgo. La partenza è fissata per le 15 quando si muoverà per corso Italia verso via Imbriani. Pbadando per piazza San Giovanni proseguirà verso via Battisti che percorrerà fino all’incrocio con via Rossetti. Dopo un breve tratto di via Rossetti, imboccherà viale XX Settembre spingendosi fino a piazza Volontari Giuliani. A quel punto girerà su via Giulia e infine raggiungerà largo Giardino.

Contemporaneamente, sempre alle 15, il contro-corteo della rete antirazzista partirà da Campo San Giacomo per scendere verso il centro attraverso via San Giacomo in Monte e via del Bosco. Raggiungendo piazza Garibaldi, transiterà per via Oriani, poi Largo Barriera imboccando via Carducci e, pbadando davanti al Mercato coperto raggiungerà piazza Goldoni.


casa

Interrogazione di Leu chiede al governo di bloccare l’iniziativa di domani. Monsignor Malnati: «Trieste tolta ai triestini»

Visto il clima creatosi in città e le misure di sicurezza adottate, molti commercianti terranno chiuso, altri hanno deciso di chiudere la porta, invece, solo durante il pbadaggio del corteo.

Intanto, già da ieri mattina, gli esercenti che hanno attività nelle vie attraversate dai cortei, hanno iniziato a smontare i dehors. Un lavoro impegnativo, soprattutto nella zona che si trova in fondo a viale XX Settembre e in quella di piazza Goldoni.

«Questa situazione è stata gestita malissimo, – sostiene Gabriel Glisic, titolare del “Twins” in piazza Goldoni – l’avviso dell’obbligo di rimuovere i dehors doveva arrivare qualche settimana fa e non a due giorni dal corteo. Ho chiesto informazioni e sono stato rimbalzato tra Prefettura, Comune e Questura. Non c’è stato alcun rispetto per il nostro lavoro».

L’esercente di piazza Goldoni fa notare anche un altro aspetto. «Mi meraviglia che abbiano pensato ai dehors e non abbiano vietato per questo pomeriggio di vendere bottiglie di vetro. Hanno comunque creato un clima di paura, è ovvio che per un senso di responsabilità nei confronti dei miei dipendenti, nel pomeriggio chiuderò il locale. Tra rimozione dei dehors e i mancati incbadi subirò un danno di circa 3 mila euro».


01_B7HUX_WEB

Rischio disordini lungo i tragitti dei cortei di estrema destra e rete antifascista. Ipotizzata la rimozione di veicoli e arredi. La Fipe: «Danni economici gravissimi» 

Gli fa eco Enrico Scatigna, titolare del Bar Caffè Goldoni: «Sembra che a nessuno interessi dei danni provocati da queste decisioni, – sostiene – manifestare è una cosa, fare danni un’altra. A chi ha autorizzato questi cortei vorrei chiedere chi risarcirà eventuali danni».

Anche i commercianti non hanno gradito le modalità con le quali è stata gestita la situazione. «In un giorno di festa in una città con vocazione turistica, – sostiene Roberto Doriguzzi del comitato Trieste Centro – le stesse autorità hanno consigliato di evitare il centro storico. Ci chiediamo se le istituzioni si rendono conto delle perdite economiche che inevitabilmente ci arrecheranno. Rispettiamo il diritto di ognuno a manifestare nella misura in cui non venga leso il nostro diritto a lavorare».

Sul versante del turismo, chi gestisce strutture ricettive in città denuncia alcune complicazioni. «Dare indicazioni a chi arriva o soggiorna in città è un problema, – sottolinea Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi – per questo pomeriggio non sappiamo come spiegare loro che è meglio evitare il centro. Farli parcheggiare in prossimità di alcuni alberghi è un caos». –
 

[ad_2]
Source link