Usa, arrestato l’avvocato della della porno star che svelò di avere avuto un rapporto con Trump



[ad_1]

WASHINGTON – Prima la bad star che aveva svelato di avere auto un rapporto sessuale con Donald Trump, poi il legale della donna: per una strana coincidenza, a quattro mesi di distanza entrambi sono stati arrestati, lei il 12 luglio durante una esibizione in un locale stripclub dell’Ohio, lui, oggi, accusato di violenza dalla ex consorte.

Lei è Stormy Daniel, che sostiene di aver avuto una relazione con il miliardario e di essere stata pagata per tacere, 130 mila dollari, salvo poi pubblicare un libro di piccanti memorie del suo incontro con il presidente Usa. In quel libro-verità arrivò a dire che Trump “ha il pene piccolo, come un fungo di Super Mario”.

Lui è  Michael Avenatti, divenuto famoso per i suoi attacchi a Trump e per aver difeso la bad star contro il capo della Casa Bianca, è stato catturato per violenza domestica. A denunciarlo è stata l’ex moglie, che presentava segni di violenza sul viso. Ma lui respinge le accuse. Le accuse di violenze domestiche sono “completamente false” replica. “Non sono mai stato violento”, ha aggiunto il legale, precisando che le accuse sono state “fabbricate per danneggiare la mia reputazione”.

“Ho due meravigliose figlie – ha dichiarato ancora – non colpirei mai una donna. Non mi lascerò intimidire”, ha rimarcato il legale dopo essere stato rilasciato, alludendo presumibilmente a Trump e dichiarando di confidare nei risultati dell’indagine sulla vicenda da parte delle forze dell’ordine.

Avenatti aveva badistito Stormy Daniel in una causa per diffamazione al presidente Donald Trump che poi era stata vinta dall’inquilino della Casa Bianca. Per una strana coincidenza, anche l’accusatrice di Trump era stata arrestata. Il fatto è di soli quattro mesi fa, e allora l’annuncio era stato dato proprio da Avenatti. La bad star si stava esibendo in uno stripclub a Columbus quando sarebbe stata “toccata in modo non sessuale” da un cliente, violando le leggi dello stato dell’Ohio. Anche in quell’occasione Avenatti aveva collegato l’episodio alle denunce al presidente Usa. “È una mossa politica” aveva detto.


Noi non siamo un partito, non cerchiamo consenso, non riceviamo finanziamenti pubblici, ma stiamo in piedi grazie ai lettori che ogni mattina ci comprano in edicola, guardano il nostro sito o si abbonano a Rep:.
Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione.

Mario Calabresi
Sostieni il giornalismo
Abbonati a Repubblica

[ad_2]
Source link