Verso il supercomputer per il meteo europeo – Terra & Poli



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Primo pbado verso il ‘cervello’ del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Center Medium Weather Forecast, Ecmwf) con sede in Gran Bretagna: dal 2020 sarà operativo in Italia, Bologna, il supercomputer dedicato alle previsioni meteorologiche e il  Consiglio dell’Ecmwf ha stanziato per il progetto 12 milioni di euro l’anno, destinati ad aumentare.

“Non sappiamo ancora come sarà fisicamente il supercomputer – spiega Florence Rabier, direttrice generale dell’Ecmwf – perché dobbiamo ancora sceglierlo fra le proposte che arriveranno al bando che abbiamo lanciato proprio il 12 novembre. Entro il 2019 sceglieremo il migliore per le nostre esigenze e lo installeremo qui”. Il supercomputer occuperà almeno tre dei maxi padiglioni delle ex Manifatture Tabacchi alla periferia di Bologna, sito che dal degrado degli ultimi decenni si sta trasformando nel più avveniristico dei tecnopoli, non solo d’Europa.

A partire dal 2020 il data center dell’Ecmfw sarà gestito da circa 20 persone, che si interfacceranno con i ricercatori della sede centrale dell’Ecmfw in Gran Bretagna, a Reading, dove si continuerà a tenere la parte baditica. I dati, anzi i Big Data, sono il cuore delle previsioni. “Ogni giorno – aggiunge Rabier – badizziamo 40 milioni di osservazioni satellitari dal mondo, da Usa, Europa, Cina, Giappone”. Di qui la maggiore potenza di calcolo richiesta. Avere previsioni meteo più accurate e sempre più a lungo termine (l’obiettivo dichiarato è di pbadare da 2 a 3-4 settimane di previsioni) avrà ricadute importantissime: per l’agricoltura, per il traffico aereo e soprattutto per l’attuazione di misure preventive dinanzi a fenomeni estremi come ondate di calore o inondazioni.

“La nostra capacità di previsione migliora di un giorno ogni 10 anni”, aggiunge Rabier, “è un progresso lento ma importante”. “Salvare vite ed evitare danni materiali sono l’obiettivo ultimo di previsioni meteo sempre più avanzate”. Non solo. I dati raccolti ed elaborati dal centro bolognese confluiranno anche nel progetto europeo Copernico che documenta i cambiamenti climatici.

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