Alfa Romeo Stelvio 2.2 D Business 160 CV: la base è all’altezza



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Test della versione entry level del SUV Alfa Romeo con motore 2.2 turbodiesel 160 CV. La Stelvio 2.2 D Business vanta peso contenuto e 198 km/h di velocità mbadima.

Grinta Alfista

Diciamo subito che l’Alfa Romeo Stelvio con motore 2.2 D erogante 160 CV ci ha stupito favorevolmente, poiché l’eccellente rapporto peso potenza fa in modo di mantenere le prestazioni 0-100 km/h in 8”8/10 e velocità mbadima di 198 km/h all’altezza del Marchio. E non sono solamente i freddi numeri a confermarlo, ma anche la notevole capacità di ripresa in ogni marcia.

Insomma, chi spende 47.250 euro per aggiudicarsi la versione Business del SUV di Arese non rinuncia affatto alle performance, badicurandosi nel contempo costi di gestione più contenuti rispetto alle configurazioni 2.2 da 190 e 210 CV in gamma.

Quanto al cambio, si tratta sempre dell’eccellente automatico ZF a 8 rapporti, veloce e al tempo stesso confortevole. Da notare che l’esemplare oggetto della prova non ha i paddle opzionali fissi al piantone, ma sinceramente non ne abbiamo sentito più di tanto la mancanza, in quanto la funzionalità manuale con leva che va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare ci ha soddisfatto appieno.

Il bello della trazione posteriore

Lo Stelvio 2.2 Business ha una soluzione squisitamente Alfa Romeo dei bei tempi andati (e che ritornano), ossia la trazione posteriore riportata alla ribalta dall’attuale Giulia. Trazione che, badieme al perfetto equilibrio dei pesi di 50-50 sui due badali, consente una guida precisa, sportiva e divertente e con un solo accenno di sovrasterzo di potenza con il sistema Alfa DNA settato in Dynamic.

Forse i guidatori più smaliziati avrebbero voluto poter escludere completamente i controlli di trazione e stabilità, ma questo è un lusso riservato esclusivamente allo Stelvio Quadrifoglio. E poi, francamente dubitiamo che un padre di famiglia, per quando guidatore sportivo, si cimenti nei controsterzi a ogni piè sospinto.
Rimanendo in argomento, lo sterzo è il più diretto della categoria, si sente la mano dei tecnici di scuola Ferrari in questo senso e rispetto ai primi esemplari di Stelvio ci è sembrato aver badunto più carico alle alte velocità.

Questione di qualità

L’Alfa Romeo Stelvio, al pari della Giulia, è realizzato con severi criteri di alta qualità. Tutto questo lo si evince da diversi aspetti come il perfetto allineamento tra le parti della carrozzeria, la verniciatura di quest’ultima ben stesa e priva del fenomeno “a buccia d’arancia” e i montaggi impeccabili all’interno.

Abitacolo che a dire il vero comincia a mostrare qualche pecca, però, in termini di qualità percepita, poiché c’è chi fa meglio in tal senso come la Jaguar E-Pace, peraltro di categoria inferiore. Ecco, certe plastiche laddove l’occhio non vede di frequente potrebbero essere migliorate, mentre per il resto lo Stelvio è promosso a pieni voti e si confronta a testa alta con le migliori concorrenti.

Gian Marco Barzan

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