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Maddalena Camera
Per Apple, quello annunciato giovedì in tarda serata, è stato il miglior bilancio di sempre sui 12 mesi (269 miliardi di dollari di ricavi e 59 di utili) eppure ieri il titolo ha perso oltre il 10% alla Borsa di New York. Agli badisti non è piaciuta la guidance della società che prevede vendite natalizie inferiori alle attese, come del resto già pronosticato da Amazon viste le incertezze macroeconomiche sui mercati emergenti e non. Altro segnale di tensione, il fatto che Apple ha detto di non voler più comunicare il numero di smartphone venduti. Un brutto presagio secondo gli badisti. Anche Motorola, infatti, dopo gli anni del boom, aveva fatto lo stesso quando le vendite dei suoi cellulari avevano cominciato a flettere. Nello scorso trimestre il fatturato generato dagli iPhone è stato oltre le attese degli badisti, ma non tanto per l’aumento delle unità vendute, in linea con lo scorso anno, secondo l’azienda, quanto per la crescita del prezzo. In tre mesi Apple ha venduto a livello globale 46,9 milioni di iPhone, ossia un milione meno rispetto alle previsioni, ma il prezzo medio per telefono è salito a 793 dollari (erano 618 dollari nel 2017), contro un’attesa di circa 751 dollari. Ma, per l’ad della Mela Tim Cook, ci sono fattori di debolezza a livello macroeconomico, mentre la spinta di mercati emergenti come Turchia, India, Brasile e Russia potrebbe venire a mancare. A bilanciare la mancata comunicazione del numero di iPhone venduti, Luca Maestri, l’italiano direttore finanziario della società, ha detto che per la prima volta, dalla prossima trimestrale, Apple fornirà i margini della categoria «servizi», quella che dipende dalla vendita delle App. «Crediamo importante per la comunità finanziaria» diffondere questi dati, ha detto. Cupertino, insomma, prova a proporsi in modo diverso. Meno legata alle vendite dei suoi device «fisici», il cui prezzo è destinato a scendere, puntando sui servizi, come quelli di pagamento . «Apple Pay – ha detto Cook- ha triplicato le transazioni superando PayPal Mobile». E Maestri ha confermato l’obiettivo di raggiungere 50 miliardi di dollari di vendite annue di servizi entro il 2020. Quanto ai numeri il quarto trimestre, che ha chiuso il bilancio record, ha visto i ricavi a 62,9 miliardi in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo 2017 e utile netto di 14,12 miliardi (+32%). L’azienda si aspetta per i tre mesi in corso, che comprendo le feste natalizie, vendite per 89-93 miliardi. Ciò significa che, rispetto all’anno precedente, ci sarà una crescita del 3% circa cinque trimestri di fila con incrementi percentuali a doppia cifra. Gli badisti che contavano su una domanda decisa per i nuovi modelli iPhone: l’XR, venduto negli Usa a partire da 749 dollari, XS da 999 dollari e di XSMax da 1.099 dollari, sono così rimasti delusi. E in Borsa Apple ha perso il primato dei mille miliardi di dollari di capitalizzazione.
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